Obbligata ad accondiscendere

 

Anche la sorella gemella, però, quella ubbidiente, diligente, sottomessa in tutto ai genitori, e in particolare alla mamma, quella che non aveva mai creato problemi e motivi di preoccupazione, crebbe con grossi condizionamenti e in uno stato di ansia quasi permanente.

La sua mente di bambina, influenzata facilmente dal Maligno che approfitta dei nostri bisogni e delle nostre debolezze per prendere spazio nei nostri cuori, capì che per piacere ai genitori, e soprattutto alla mamma, era necessario fare tutto quello che le veniva richiesto o che ci si aspettava da lei.

I frequenti castighi a cui era sottoposta la sorella le paventavano, se avesse agito nello stesso modo, lo spettro del rifiuto, della non considerazione, del disprezzo e questo non lo avrebbe sopportato. Inoltre sperimentava una certa paura di fronte alla reazione aggressiva della mamma (le botte), non sapendo dove si sarebbe fermata. L’ubbidienza, allora, divenne la conclusione logica alla sua ricerca di protezione e sicurezza.

 

Decise, perciò, a livello inconscio, di accondiscendere sempre alle possibili aspettative delle persone con cui fosse venuta in contatto, per timore al rifiuto e alla risposta aggressiva.

In questo modo non sviluppò mai una propria personalità, un proprio modo di intendere la vita e una ferma capacità decisionale di fronte a scelte importanti.

Ma non se ne rammaricò più di tanto, perché non ne ebbe coscienza, anzi manifestò piuttosto la tendenza a giustificarsi, considerandosi una persona mossa da principi di bontà e di comprensione umana, una persona, quindi, apprezzabile e migliore di tanti altri.

 

Vediamo adesso alcune aree di dominio diabolico, sulla base dei nomi attribuitisi dal demone nel momento della sua uscita dalla sua vita:

“Sono l’ubbidienza totale incondizionata alla volontà altrui”

“Io l’ho costretta a compiacere perdendo l’obiettività della ragione”

“Sono colui che l’ha convinta di saper soddisfare i bisogni di tutti”

“Sono l’interpretazione dei bisogni altrui”

“Sono colui che le fa sentire i bisogni altrui per soddisfare il suo bisogno”

“Sono la ricerca del perfezionismo nel dare agli altri”

“Sono la paura di non riuscire ad assecondare la volontà altrui”

“Io sono la guida suprema dei suoi pensieri”

“Io sono nessuno, l’incapacità propria di decidere”

“Io sono la mia volontà e non esiste la sua”

“Io ho preso volontà e ragione”

“Terrore di essere se stessa nelle parole e nei comportamenti”

“Sono la personalità che la obbliga a dire sì”

“Sono la soggezione mentale che l’ha resa sottoposta a chiunque senza scegliere”

“Io manipolo tutti i suoi pensieri con la paura degli effetti della disubbidienza”

“Sono l’annullamento del suo ragionamento mentale per la paura di disubbidire”

“Sono colui che la costringe ad assecondare i bisogni altrui con la paura dell’abbandono”

“Sono colui che le ha inculcato la paura della violenza fisica e dell’abbandono, se non ubbidiva”

“Compiacenza per il terrore della violenza fisica”

“Sono la promessa di protezione dietro l’ubbidienza totale”   Audio

“Sono il suo protettore, controllore, salvatore che l’ha convinta che dietro l’ubbidienza c’è la vita”

“Sono colui che la terrorizza di morte quando decide di disubbidirmi e si rivolge al suo Dio”

“Sono colui che mi oppongo a qualsiasi ricerca di fiducia nel suo Dio”

“Sono colui che con la paura della solitudine, dell’abbandono e del rifiuto la lascia concentrata su di sé”

“Sono l’apparenza maligna della bontà”

“Sono il suo dare per avere umano”

“Sono la bontà artefatta”

“Sono colui che le ha sempre impedito di vedere le vere motivazioni del bene che faceva”