La 
Tentazione dell’Eden
Questa 
meditazione è tratta dal libro: “Ma 
è proprio vero che…Dio non vuole che i suoi figli soffrano
“ 
pubblicato dal pastore Lamberto Fontana 
In 
Cielo, prima della creazione dell’uomo, era successa una cosa di enorme 
importanza, vale a dire la ribellione di Lucifero, che aveva turbato l’armonia 
esistita fino ad allora e aveva obbligato Dio ad una drastica decisione:
“Come 
mai sei caduto dal cielo, astro mattutino, figlio dell’aurora?...Tu dicevi in 
cuor tuo: Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di 
Dio; mi siederò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del settentrione; 
salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all’Altissimo. Invece ti hanno 
fatto discendere nel soggiorno dei morti, nelle profondità della fossa! 
(Isaia 14:12-15) ;
“Tu 
mettevi il sigillo alla perfezione, eri pieno di saggezza, di una bellezza 
perfetta; eri in Eden, nel giardino di Dio; eri coperto di ogni tipo di pietre 
preziose…Eri un cherubino dalle ali distese, un protettore.Ti avevo stabilito, 
tu stavi sul monte santo di Dio, camminavi in mezzo a pietre di fuoco. Tu fosti 
perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, finché non si trovò in te la 
perversità…perciò io ti caccio via, come un profano, dal monte di Dio e ti farò 
sparire, o cherubino protettore, di mezzo alle pietre di fuoco. Il tuo cuore si 
è insuperbito per la tua bellezza; tu hai corrotto la tua saggezza a causa del 
tuo splendore; io ti getto a terra” 
 (Ezechiele 28:12-17).
Lucifero, o angelo di luce, dopo il suo goffo tentativo di spodestare Dio dal 
Suo trono e la susseguente cacciata dal terzo cielo, diventa Satana, cioè 
l’avversario, l’oppositore, il nemico.
Ricompare nell’Eden sotto le spoglie di un serpente per tentare Eva e portarla 
con l’inganno e la seduzione a ribellarsi al suo Creatore. Come conseguenza di 
ciò la donna acquisterà una natura simile alla sua, diventerà uno strumento 
nelle sue mani e un trofeo di cui lui potrà vantarsi.
Ma se 
Lucifero era stato scacciato dal Regno e dalla presenza di Dio, come abbiamo 
letto in Ezechiele, in che modo ha potuto di nuovo entrare nel giardino 
dell’Eden? Approfittando, forse, di una distrazione del Padre celeste, o 
ingannandoLo sulla vera motivazione che lo spingeva a voler far due passi nel 
giardino, o sopraffacendoLo in un duello corpo a corpo?
Queste 
ipotesi sono chiaramente inverosimili, perché Dio è onnipresente e vede tutto, è 
onnisciente e sa tutto, è onnipotente e per definizione è invincibile.
Se non è 
andata così, allora, rimane solo un’altra ipotesi, e cioè quella che sia stato 
lo stesso Dio ad invitarlo ad entrare nell’Eden e a permettergli di pianificare 
la tentazione nei confronti di Adamo ed Eva.
Pensare 
che il nostro Creatore e Padre amorevole abbia agito così può sembrare una 
blasfemia, ma, se analizziamo attentamente le Scritture, questa possibilità 
diventa un fatto concreto. Non dimentichiamo, poi, che
“come i cieli sono alti al di sopra della 
terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più 
alti dei vostri pensieri”  
(Isaia 55:9).
Come 
potremmo altrimenti giustificare la Sua assenza nel momento in cui Satana si 
trasforma in serpente e si apposta in un punto strategico del giardino per 
portare a compimento il suo piano? O il Suo silenzio quando il Maligno rivolge 
la parola ad Eva nel tentativo di convincerla a mangiare il frutto dell’albero 
della conoscenza del bene e del male?
Evidentemente il piano di Satana coincideva con quello di Dio: separare l’uomo e 
la donna dal suo Creatore. Le motivazioni, però, erano molto diverse e la 
promessa di un Salvatore, fatta dal Signore ad Adamo ed Eva dopo la loro caduta, 
evidenzia questa differenza di intenti.
Quale 
padre, vedendo il proprio figlio incamminarsi verso un precipizio, non si 
affretterebbe a raggiungerlo per bloccarlo prima dell’ultimo passo fatale o non 
griderebbe con tutte le forze di cui dispone per avvisarlo del pericolo che 
incombe sulla sua vita?
Ma Dio 
non ha fatto così ed è rimasto a guardare senza battere ciglio. Perché? 
C’è chi 
pensa che abbia agito in questo modo per mettere alla prova la Sua creatura e 
capire se potesse fidarsi di lei per un compito futuro non ancora ben definito. 
Ma questa tesi non regge, perché Adamo ed Eva erano ingenui, non avevano 
conoscenza del male né della malizia e per questo non erano in grado di 
immaginare che dietro le parole di Satana potesse nascondersi un doppio fine, 
una trappola.
Erano 
dei bambini creduloni e come tali sono stati ingannati:
“La donna, essendo stata sedotta, cadde 
in trasgressione…Ma temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, 
così…”  (1 Timoteo 2:14 ; 2 
Corinzi 11:3).
Eva fu 
sedotta dal Maligno e Adamo fu convinto da Eva, ma per entrambi non si può 
parlare di aperta ribellione a Dio, bensì di pura ingenuità. Hanno sì 
disubbidito al loro Creatore, ma, essendo innocenti, era semplicemente 
impossibile per loro sostenere questa prova.
Nel 
momento in cui fa spuntare dal suolo dell’Eden l’albero della conoscenza del 
bene e del male e avvisa l’uomo di non mangiarne i frutti, perché ciò causerebbe 
la sua morte spirituale, cioè la sua separazione dal Padre celeste, Dio vuole 
proprio che questa eventualità si verifichi e per questo permette al Demonio di 
pianificare la tentazione fatale.
Questo 
episodio ha molte similitudini con quanto verificatosi nella vita di Giobbe, ma 
di questi fatti parleremo in seguito.
Certo, 
se Dio avesse creato l’uomo più forte e meglio equipaggiato degli angeli o non 
avesse permesso a Satana di entrare nell’Eden, oggi racconteremmo un’altra 
storia.