CONDIZIONE   DELL'UOMO

 

  1. Vive nella vanità dei suoi pensieri

          Efes. 4:17 / Rom. 1:21 / 1 Cor. 3:18-21 / 1 Pietro 1:18

         

          Vano è tutto ciò che non serve, che non è utile. Tutto ciò a cui l'uomo pensa non è utile alla chiarificazione della sua realtà terrena, come

          creatura di Dio e parte di un Suo progetto, oltre che come peccatore, e non lo prepara in nessun modo all'incontro che avrà con Dio il

          giorno del giudizio. Il baratro dell'inferno gli si sta spalancando sotto i piedi e non se ne accorge e, quindi, non pensa neanche al modo per

          sfuggirvi.

 

 

  2. Vive nelle tenebre

              Efes. 4:17-18 / Atti 26: 16-18 / Rom. 1:21 / 2 Tim. 3:7

 

          L'uomo non conosce la verità e di conseguenza non la può seguire. E' un cieco a cui prima deve essere fatto il dono della vista, perché possa

          vedere dove si sta dirigendo e chi lo dirige (all'inferno, preso per mano dal demonio).

 

 

  3. Ama le tenebre più della luce 

         Giov. 3:19-21

 

          Per tendenza naturale l'uomo esclude la verità dalla sua vita: non è attratto e non l'ama. Gesù, la verità incarnata, ne è l'esempio più evidente,

          tramite la sua condanna a morte decretata dagli uomini. Più che di un rifiuto cosciente della verità, quindi, siamo di fronte all'incapacità da

          parte dell'uomo di amare Dio e la Sua parola.

 

 

  4. Segue la giustizia propria

         Luca 16:15 ; 18:9-14 / Rom. 10:1-4

 

          Non amando la verità, cioè la giustizia di Dio, l'uomo si lascia guidare dalla giustizia che lui stesso concepisce. Questa ingiustizia imperfetta e

          parziale è causa dei mali del mondo.

 

 

  5. Basa la sua vita su di una sapienza terrena

              Rom. 1:21-23 / 1 Cor. 3:18-20 / Giac. 3:13-18

 

          L'uomo, escludendo dalla sua vita la Parola di Dio, si affida alla propria capacità di intendere le cose, con la limitazione che ciò comporta.

 

 

  6. Non percepisce le cose spirituali

           1 Cor. 2:11-14

 

          Per quanto l'uomo studi, si concentri e si sforzi non può comprendere Dio e le sue vie. Le due mentalità sono inconciliabili tra loro.

 

 

  7. E' estraneo alla vita di Dio

         Rom. 3:23 / Efes. 2:11-13 ; 4:18 / Col. 1:21

 

          a) per ignoranza

                  Efes. 4:18 / Luca 23:34 / Atti 3:17 / Rom. 10:1-3 / Gal. 4:8

          b) per la durezza del suo cuore

            Efes. 4:18 / Atti 19:9 / Rom. 2:1-6

 

          L'uomo e Dio hanno due modi diversi e contrapposti di concepire la vita, per cui anche le loro azioni li portano a percorrere vie opposte

          (vedi Gesù e gli Ebrei). L'ignoranza della verità e l'incapacità di seguirla e amarla creano questo stato di cose.

 

 

  8. E' corrotto e malvagio

         Ger. 17:9 / 1 Cor. 15:50 / Gal. 1:3-4 / 2 Pietro 2:19-21

 

          La verità, cioè la ragione per cui Dio ha creato l'uomo e l'insieme delle leggi che avrebbero dovuto regolare la sua vita, è inquinata e l'uomo

          che è in contatto con una verità corrotta, cioè, non più integra, ne è altrettanto inquinato. Le sue azioni lo manifestano.

 

 

  9. E' schiavo delle concupiscienze e passioni carnali

         Rom. 1:22-28 / Efes. 2:3 / 1 Tess. 4:5 / Tito 3:3

 

          L'uomo è schiavo del principio di soddisfare se stesso, anche se ciò avviene a discapito dell'interesse del prossimo.

 

 

10. E' potestà del diavolo

         Giov. 8:44-47 / Atti 26:16-18 / Efes. 2:1-3

 

          L'uomo ha ubbidito e ubbidisce alla volontà del diavolo per cui ne è dominato. Satana ha il potere di influenzare e, quindi, di soggiogare gli

          uomini.