GIUSTIFICAZIONE
a) L’uomo dichiarato giusto
1. L’uomo è colpevole di aver infranto la legge di Dio
Rom. 3:9-18 / Giac. 2:10 / 1 Giov. 3:4
2. La morte è la condanna per l’infrazione
Ezech. 18:4 / Rom. 6:23
3. L’uomo non può porre rimedio alla sua colpa
Giobbe 9:27-31 / Salmo 49:7-9 / Prov. 20:9 / Ger. 2:22 / Mat. 16:24-26
Un’infrazione è un fatto fissato nel tempo. Per quanto uno se ne penta, il fatto rimane e non lo si può più cancellare dalla storia. La legge, da parte sua, conferma l’avvenuta infrazione e reclama giustizia. L’uomo non ha la possibilità di ritornare indietro nel tempo per evitare l’errore commesso o di ricrearsi una natura incontaminata, così come togliersi una camicia sporca e indossarne una pulita.
4. Dio si impegna a toglierci l’effetto della colpa
Isaia 1:16-18 / Salmo 51:7
Dio si impegna a riportarci nella condizione che avevamo prima di commettere il peccato. Si impegna, cioè, a darci una nuova natura santa e giusta: santa perché immacolata e giusta perché sottoposta alla giustizia di Dio. Una natura libera da colpa e quindi da condanna.
5. Cristo è lo strumento di Dio per liberare l’uomo dalla sua colpa
Isaia 53:5-11 / 2 Cor. 5:21 / 1 Pietro 2:24
Dio mette a disposizione la Sua natura santa e giusta e si incarna in Cristo, come secondo Adamo. Cristo ha così una doppia natura: quella umana che tende al peccato e quella divina che tende alla santità e alla giustizia. Se pecca, la sua natura umana prevale su quella divina, ma se non pecca, la Sua natura divina annulla quella umana. In Cristo, secondo Adamo, è data all’uomo la possibilità di ritornare nella condizione che precedeva il peccato, cioè quella di avere una natura pura e unita intimamente a Dio. L’uomo, quindi, ha la possibilità di non ripetere il primo errore e di rimanere libero dal peccato.
6. L’uomo libero da colpa,assolto
Isaia 60:20-21 / Rom. 5:19 ; 8:1
L’uomo Gesù non cede alla tentazione e così la Sua natura divina, santa e giusta rimane immacolata. Gesù non ha commesso colpe, è un uomo giusto e Dio non lo condannerà.
7. Dio cancella la trasgressione dell’uomo
Isaia 43:25 ; 44:22 / Michea 7:18-19
Così come chi nasce da Adamo eredita il peccato e l’incapacità di resistergli, chi nasce da Cristo, tramite il potere e la volontà di Dio, riceve uno spirito incorrotto e incorruttibile. L’uomo in Cristo ha ora la capacità di resistere al peccato nella sua vita terrena e di assorbirlo completamente nel potere dello Spirito Santo dopo la morte fisica. E’ come se un adulto, rimanendo alquanto passivo, si lasciasse sospingere indietro dalla forza di un bambino, ma poi, non accettando più quella situazione, esercitasse la sua forza ben superiore a quella del bambino, ne assorbisse la spinta e, a sua volta, lo ricacciasse indietro. Il potere di Dio, così, annulla il potere del peccato nell’uomo e dove c’è santità e giustizia non c’è giudizio di Dio.
8. L’uomo può presentarsi davanti a Dio giustificato
Atti 13:38-39 / Rom. 5:1-2
L’uomo che nasce da Dio per grazia, viene ad avere due nature: l’una peccatrice, decaduta, ingiusta, meritevole del giusto castigo di Dio e l’altra santa e giusta. La prima porta l’uomo a commettere ancora dei peccati, malgrado la presenza dello Spirito Santo di Cristo nel suo cuore, mentre l’altra gli ispira pensieri e desideri giusti e gli offre anche l’energia per agire di conseguenza. Dio non considera più la natura peccaminosa dell’uomo, perché dopo la morte fisica verrà assorbita completamente dal potere dello Spirito Santo, che verrà dato all’uomo in Cristo, perché è di Cristo, e perderà tutto il suo potere. Dio vede allora solo la nuova natura santa e giusta presente nell’uomo rigenerato e lo considera totalmente giusto in virtù dello Spirito santo e giusto di Cristo,che vive in lui.
9. La giustizia di Cristo imputata all’uomo
Ger. 23:6 / Rom. 5:18 / 1 Cor. 1:30 / 2 Cor. 5:21
Grazie ad un intervento divino lo Spirito santo e giusto di Cristo viene introdotto nel cuore dell’uomo e così tutto l’amore di Cristo per la giustizia, la Sua volontà di compierla e la Sua energia per metterla in pratica passano ad essere proprietà dell’uomo.
10. La fede, mezzo per ottenere la giustizia di Cristo
Rom. 3:21-22 ; 9:30-32 ; 10:4 / Fil. 3:9
L’uomo non può cambiare la sua situazione di peccatore, né meritare l’intervento di Dio a suo favore, ma può solo credere nella promessa che Dio gli ha fatto di renderlo giusto tramite una nuova nascita.
11. L’uomo capace di compiere atti di giustizia
Rom. 8:10-11 / Efes. 4:22-24 / Fil. 1:11 / 1 Pietro 2:21-24
L’uomo, tramite la sua volontà,può decidere adesso di ubbidire agli impulsi diretti a compiere la giustizia di Dio, che gli vengono offerti dalla nuova natura, rifiutando di assecondare la spinta del peccato, e di realizzarli nella pratica appoggiandosi al potere dello Spirito Santo.