GIUSTIFICAZIONE

c) Sulla base della giustizia di Cristo

 

1.  L’uomo non pratica la giustizia divina

               Rom. 3:10-18  ;  10:1-3

         L’uomo, in Adamo, ha deciso di stabilire in modo arbitrario ciò che è buono o cattivo per la sua vita. In questo modo attua una giustizia propria e non quella di Dio.

 

2.  La giustizia dell’uomo è come un abito lordato

              Isaia 64:6   /   Luca 16:15

         Quando l’uomo cerca di seguire gli impulsi morali che gli detta la coscienza, la religione e il buon senso scopre sempre un’opposizione interna che lo porta ad accettare dei compromessi tra quello che vorrebbe o dovrebbe fare e quello che in effetti fa, quando poi non fa esattamente il contrario di ciò che si era proposto. Data, inoltre, la separazione da Dio, l’uomo non percepisce più in modo chiaro la vera giustizia divina, per cui ciò che ne risulta è una brutta copia delle intenzioni del Legislatore Supremo. L’uomo nei suoi sforzi e nella sua comprensione delle cose, può produrre un Umanesimo, cioè l’uomo al servizio dei bisogni dell’uomo, ma mai un Cristianesimo, cioè l’uomo al servizio dei bisogni e della volontà di Dio.

 

3.  Cristo fatto uomo come noi

              Ebrei 2:14-17   /   Rom. 8:3

         Il Legislatore si fa uomo in Cristo, affinché le Sue intenzioni, deformate dal peccato e dall’azione di Satana, vengano comprese e compiute da un secondo Adamo e da questi trasmesse, tramite una nuova nascita spirituale, a tutti quegli uomini che Dio chiamerà.

 

4.  Cristo ha vissuto nella carne la giustizia divina

              Isaia 53:9-12   /   Mat. 5:17   /   1 Pietro 2:21-25

Cristo, come vero uomo, aveva in sé la natura umana decaduta, tendente al peccato ed era esposto per conseguenza alla tentazione, ma, come vero Dio, conosceva la giustizia divina in modo completo ed aveva in sé gli stimoli e la forza per compierla. La Sua volontà si schierò sempre dal lato della giustizia di Dio, rifiutando la pressione che il peccato esercitava nella Sua vita, e la compì in tutte le sue forme.

 

5.  Cristo, come nostro rappresentante, ci ha comperato la giustizia  

              Rom. 5:18-19   /   1 Cor. 1:30

         Cristo è venuto come secondo Adamo per fare ciò che al primo uomo, e ai suoi discendenti, è stato impossibile: vivere secondo la perfetta volontà di Dio. Cristo, liberato dal potere del peccato e del Maligno tramite la risurrezione e il rivestimento della gloria che aveva prima della fondazione del mondo, possiede in sé questa giustizia, o l’adempimento della perfetta volontà del Padre, e la può dare a chi vuole tramite il potere dello Spirito Santo.

 

6.  Dio imputa agli uomini la giustizia di Cristo

              Rom. 4:6-8   /   2 Cor. 5:17-21

Dio non guarda all’imperfezione, alla debolezza e alla peccaminosità dell’uomo simile al primo Adamo, ma vede la perfezione, la santità e la giustizia del secondo Adamo, Gesù Cristo, e la possibilità di piantare questa nuova natura nel cuore dell’uomo decaduto per renderlo giusto, a Lui gradito.

 

7.  Dio ci imparte la giustizia di Cristo

              Rom. 5:17   /   Fil. 1:9-11  ;  3:8-9

Dio, nel potere dello Spirito Santo, introduce nel nostro cuore, cioè nel cuore dei Suoi eletti, la natura di Cristo santa e giusta, che offre all’uomo la conoscenza della giustizia di Dio, il desiderio di compierla e il potere per metterla in pratica. Lo sviluppo di questa natura, cioè la nostra crescente capacità di vivere la volontà di Dio, è subordinato alla nostra disponibilità e all’azione disciplinante dello Spirito Santo.

 

8.  Dio ci accetta alla Sua presenza grazie alla giustizia di Cristo

              Ebrei 4:14-16   /   Apoc. 19:6-9

         Malgrado i nostri peccati passati e quelli presenti, siamo esenti da ogni condanna e liberi di presentarci davanti a Dio, perché la capacità di praticare la giustizia divina, presente in noi nella natura di Cristo, ci rende accettevoli al Padre. Dopo la morte, infatti, questa nuova natura, grazie al potere dello Spirito Santo, assorbirà completamente, o schiaccerà, il potere del peccato, per cui vivremo nella perfezione, non più minacciati dalla tentazione e in totale armonia con Dio.

 

9.  La risurrezione di Gesù è la base per la nostra giustificazione

              Rom. 4:23-25

         La risurrezione di Cristo indica che l’uomo Gesù ha camminato rettamente. Dio, infatti, non ha permesso che il regno della morte lo trattenesse e,giudicando giusto il Suo spirito e utilizzando la Sua potenza, lo ha elevato fino al terzo Cielo, dove è posto il Suo trono, e lo ha fatto sedere alla Sua destra. Lo Spirito di Cristo, piantato nei nostri cuori grazie allo Spirito Santo, garantisce, così, anche a noi la conoscenza della giustizia divina, il desiderio di compierla e l’energia per metterla in pratica.