LA CONFESSIONE
1. Non c’è richiesta di confessione tra i primi convertiti
Atti 2:38-41 ; 3:19-21 ; 8:12,26-38 ; 10:44-48
Immaginiamoci il lavoro dei 12 apostoli nel dover confessare 3000 persone il giorno di Pentecoste.
2. Gli apostoli non confessavano
Atti 8:18-24
3. Portare i fratelli che peccano a ravvedimento
Mat. 18:15 / 1 Cor. 5:1-5 / 2 Tim. 2:24-26 / Giac. 5:19-20
Il perdono dei peccati è una diretta conseguenza del ravvedimento. Questo è il prodotto dell’intervento dello S.S. che convince di peccato, utilizzando la Parola predicata o letta, del riconoscimento da parte della persona interessata della sua condizione di peccatore e del suo desiderio rivolto a Dio di cambiamento nella direzione della santità.
4. Confessare il peccato al fratello offeso
Mat. 5:23-24 ; 18:15-18 / Marco 11:25 / Luca 17:3-4
Il peccato è sempre un’offesa rivolta a Dio, perché infrange la legge dell’amore,e Dio è amore, ma spesso ferisce un nostro simile. Riconoscere davanti a Dio e poi davanti al fratello offeso il peccato commesso, con un cuore contrito, è tutto ciò che bisogna fare per essere perdonati. A sua volta l’offeso dovrà perdonare per mantenersi in armonia con Dio. E’ utile pregare per l’offensore pentito per non concentrarsi sulla ferita subita e alimentare sentimenti ostili. Concentrandoci sul Signore possiamo percepire il suo amore verso quel fratello e riempirci così anche noi della volontà di benedirlo. Ogni ferita trova, così, guarigione.
5. Confessare i peccati gli uni agli altri
Giov. 13:5-10,14 / Gal. 6:2 / Giac. 5:16
La confessione, cioè la comunicazione dei propri peccati ad altri fratelli, è consigliabile come mezzo terapeutico. Abbatte molte barriere, come per esempio il bisogno di salvaguardare la propria immagine di fronte agli altri, vince ogni vergogna, ogni paura di subire atteggiamenti negativi da parte di chi ascolta (scherno, pettegolezzo, rinfacciamenti) e inoltre aiuta a scaricare dei pesi opprimenti (sensi di colpa, rancori, ansie). L’apertura può favorire la presa di coscienza di altri dettagli rimasti nascosti nell’inconscio, ma condizionanti pesantemente la vita della persona. Chi riceve la confessione, oltre a dare consigli utili, può pregare insieme al fratello e aiutarlo, così, a concentrarsi sul perdono, misericordia e amore del Signore nei suoi confronti.
6. Confessare i peccati alla Chiesa
Mat. 18:15-18 / 1 Cor. 5:1-12 / 2 Cor. 2:6-10
I peccati contro la congregazione o di particolare gravità vanno portati davanti alla Chiesa, che ha l’autorità di scioglierli e legarli a seconda che il fratello inquisito sia pentito oppure no.
7. Confessare i nostri peccati a Dio
1 Giov. 1:8-10 / Salmo 25:18 ; 32:5 ; 51:2-5 / Mat. 6:12 / Luca 18:9-14
Atti 8:22
8. Solo Dio perdona i nostri peccati
2 Cro. 7:14 / Salmo 32:2 ; 103:3 / Ger. 31:34 ; 33:7-8 / Luca 11:4
1 Giov. 1:8-10
Chi ha la facoltà di ricreare l’armonia tra due persone spezzata da un’offesa? L’offensore, riconoscendo il suo errore, e l’offeso, accettandone le scuse. Lo stesso accade fra noi e Dio. La certezza della concessione del perdono ci viene comunicata dallo S.S. che dimora nei nostri cuori.
9. Gesù, perdonando dei peccatori, scandalizzò gli Ebrei
Mat. 9:2-6 / Marco 2:5-7 / Luca 7:44-49
Era talmente chiaro per gli Ebrei, depositari delle rivelazioni di Dio, che solo l’Eterno aveva l’autorità di perdonare i peccati che di fronte alle pretese di Gesù di poter fare altrettanto presero delle pietre per lapidarlo.
10. “A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi; a chi li riterrete, saranno ritenuti” (Giov. 20:23)
a) Esempi di ritenzione di peccati :
Mat. 18:15-18 / Rom. 16:17-18 / 1 Cor. 5:1-5,12 / 2 Tess. 3:6,14
1 Tim. 1:18-20 ; 5:11-13 / 2 Tim. 4:14-15 / Tito 3:10-11 / 2 Giov. 10-11
b) Esempi di remissione di peccati :
Mat. 5:23-24 ; 18:15,23-35 / Luca 17:3-4 ; 23:34 / Gal. 6:1 / Marco 11:25-
26 / Atti 7:60 / 2 Cor. 2:6-10 / 2 Tess. 3:14-15