LA CONSEGUENZA DELLA DISUBBIDIENZA
1. Definizione del peccato
1 Giov. 3:4
Il peccato è un atto di deliberata ribellione alla Parola di Dio, cioè alla Sua volontà. E’ un’azione in contrasto con il principio dell’amore “agape”, l’amore sacrificale, che è la natura stessa di Dio.
2. Origine del peccato
1 Giov. 3:8 / Giov. 8:44
La prima e aperta ribellione a Dio si è originata in Lucifero (vedi studio sul diavolo).
3. L’uomo accettò il peccato nella sua vita
Gen. 3:1-6 / Giac. 1:13-15
Lucifero tentò l’uomo a vivere autonomamente da Dio e a decidere per proprio conto ciò che doveva essere buono o cattivo per la sua vita. L’uomo incominciò a concupire, cioè a desiderare per sé, una condizione di vita diversa da quella propostagli da Dio e peccò.
4. L’uomo fu vinto dal peccato
Gen. 3:7 / 2 Pietro 2:19
L’uomo accettò la proposta di Lucifero, cioè si sottomise al suo volere. Fece in pratica ciò che Lucifero si augurava che facesse. Il progetto di Lucifero, cioè che l’uomo si separasse da Dio tramite un atto di disubbidienza,si era realizzato. L’uomo, quindi, fu vinto dal maligno, perché entrò nella sua rete. Essendo poi l’uomo inferiore agli angeli, da quel momento in avanti il governo della terra passò al più forte, cioè a Lucifero e alle sue schiere.
5. L’uomo divenne schiavo del peccato
Giov. 8:34 / Rom. 7:22-25 / 1 Giov. 3:8
Separatosi da Dio,l’uomo perse la coscienza di Dio e rimase cosciente di se stesso, dei suoi bisogni e dei suoi desideri. Pur essendo convinto della Sua esistenza, non è più in grado di ritrovare la comunione con Dio, cioè di condividere i Suoi principi, e si trova in una strada senza uscita: è diventato schiavo della sua condizione! Solo un gesto di misericordia da parte di Dio potrà toglierlo dal pozzo in cui si è cacciato. E proprio questo è ciò che Dio compirà tramite Gesù Cristo.
6. L’uomo divenne un suddito del regno della morte
Ebrei 2:14
Accettando la parola di Lucifero, l’uomo lasciò entrare nel suo cuore il seme della morte. L’assenza di comunione con Dio, cioè la mancata partecipazione alla Sua stessa natura che è “amore”, lo porta ad una vita egoista, centrata su di sé. L’egoismo si può sviluppare in una pianta più o meno frondosa, i cui rami sono il frutto della carne (Gal.5:19-21 / Rom.1:28-32 ; 13:13-14 / 1 Cor.6:9-10 / Efes.2:1-3 ; 5:3-5 /Col.3:5-10 / 1 Tim.1:9-10,13 ; 2:8 ; 5:13 / 2 Tim.3:1-5 / Tito 2:11-12 ; 3:3-7 / 1 Tess.4:3-7 / 1 Pietro 2:1 ; 4:3,15 / Apoc.22:15).
7. Per colpa di Adamo il peccato entrò nel mondo e con esso la morte
Gen. 5:3 / Rom. 5:12,19 / 1 Cor. 15:21-22 / 1 Pietro 1:18
Adamo procreò dei figli a sua immagine e somiglianza, trasmise cioè il peccato ai suoi discendenti, condannandoli ad entrare in questo mondo separati da Dio.
8. Tutti peccano
Rom. 3:9-12,23 ; 5:12
9. La natura umana è corrotta, cioè produce peccati
Gen. 8:21 / Ger. 17:9 / Rom. 8:6-8 / 1 Cor. 15:47-50
Il bisogno di servire se stesso e le proprie voglie che è nato in Adamo continua a vivere, per eredità, in ciascuno di noi. Solo la sua morte ci libererà da questa nostra condizione. Ma come potrà avere luogo questa sentenza? Gesù riuscirà in quest’opera, ubbidendo sempre e soltanto al Padre tramite il potere dello Spirito Santo. Chi riceve lo Spirito di Cristo riceve uno spirito libero dal bisogno di servire se stesso e desideroso invece di servire Dio. Satana non potrà regnare su una simile persona, perché la ribellione a Dio non vi regna più.