b) Aprire l’accesso al Padre
1. Siamo separati da Dio a causa del peccato
Isaia 59:1-2 / Rom. 3:23 / Ebrei 9:1-8
Il potere del peccato presente in noi ci impedisce di ascoltare, comprendere e servire Dio. E’ come se una barriera ci dividesse da Lui. Come conseguenza il nostro essere intero è teso a soddisfare i suoi bisogni e le sue voglie.
2. Cristo, vivendo santamente, ha tolto il velo di separazione
Mat. 27:51 / Ebrei 10:19-20
Questa nostra incompatibilità con Dio è rappresentata dal velo del Tabernacolo che separava il luogo Santo, dove i sacerdoti compivano i rituali quotidiani, dal luogo Santissimo, dove dimorava la presenza di Dio e dove solo il Sommo Sacerdote una volta l’anno poteva entrare con un sacrificio di sangue. Nel momento in cui Cristo morì in croce questo velo si squarciò, a significare che per l’uomo, tramite la vita di Gesù vissuta in perfetta e continua armonia con Dio, cioè fuori dalla logica del peccato, si era aperta la possibilità di un contatto immediato e personale con il Suo Creatore.
3. Cristo, sommo sacerdote, entrò nel luogo Santissimo come precursore
Ebrei 6:17-20 ; 9:11-12,24-26
Nel luogo Santissimo entrava una sola volta all’anno il Sommo Sacerdote e non prima di aver sacrificato degli animali per il popolo e per se stesso, a causa dei loro peccati. Quest’unica concessione annuale di entrare alla presenza di Dio e i sacrifici ripetuti, simbolo dell’unico e vero sacrificio espiatorio di Gesù, dimostravano l’incompatibilità tra l’uomo e Dio. Cristo, prima in spirito e poi con il corpo risuscitato e glorificato, entrò, come primo uomo, alla presenza di Dio nel terzo cielo e, fatto da Lui sedere alla Sua destra, vi rimase per sempre.
4. Possiamo entrare nel luogo Santissimo per mezzo del sangue di Cristo
Ebrei 10:19-20 / Giov. 14:6
Il sangue di Cristo, cioè il Suo sacrificio espiatorio per il peccato di tutta l’umanità (vedi studio sulla espiazione), mi permette di essere accettato alla presenza di Dio, così come avveniva per il Sommo Sacerdote quando entrava nel luogo Santissimo con il sangue di un animale da spargere sull’Arca, simbolo del sacrificio di Gesù.
5. Tramite lo Spirito di Cristo abbiamo accesso al Padre
Gal. 4:4-6 / Efes. 2:18
La Parola di Dio è lettera morta su questa terra, perché nessuno è capace di comprenderla e di conseguenza di compierla. Così come il sangue dà vita alla carne, Gesù Cristo ha dato vita alla Parola di Dio, compiendola nella sua totalità e in continuazione. Cristo era la Parola di Dio vivente. Ricevendo lo Spirito di Cristo, riceviamo la capacità di ascoltare, comprendere e servire Dio in tutta la Sua volontà e in tutte le circostanze della vita.
6. Possiamo avvicinarci al trono della grazia con fiducia
Rom. 5:1-2 / Efes. 3:12 / Ebrei 4:14-16
Grazie al sacrificio di Cristo, che ci ha riconciliati con Dio, possiamo avvicinarci alla Sua presenza senza temere di venir da Lui respinti a causa del nostro peccato, ma anzi con la fiducia di trovare la grazia necessaria per affrontare e vincere le nostre debolezze.
7. Possiamo rivolgerci direttamente al Padre
Giov. 14:12-14 ; 15:16 ; 16:23
I sacerdoti dell’Antico Testamento erano gli intermediari tra il popolo e Dio. Non che avessero questa capacità o autorità, ma erano stati istituiti da Dio per simboleggiare la realtà dell’unico e vero intermediario: Gesù Cristo. Se Gesù, che siede alla destra del Padre e che ha, quindi, la facoltà di rivolgersi direttamente a Lui,abita nel mio cuore, anch’io sarò automaticamente ammesso alla presenza di Dio.