RICONCILIAZIONE
Definizione: Riappacificazione, ritorno dell’armonia, dell’accordo e della pace.
1. L’uomo è nemico di Dio
Rom. 8:5-8 / Col. 1:21-22 / Giac. 4:4
L’uomo si è separato da Dio, perché ha scelto di vivere una vita autonoma. La sua volontà, cioè i suoi desideri e i suoi progetti, è in opposizione con quella di Dio. Non c’è più intesa e accordo, ma solo contrasto tra loro.
2. Dio vuole la sua riconciliazione
Rom. 5:10 / 2 Cor. 5:18-19 / Col. 1:20-22
Dio desidera ricreare l’armonia tra sé e l’uomo, cioè desidera che l’uomo torni ad amarlo, a cercare la Sua presenza, ad ascoltare la Sua Parola e a metterla in pratica, ad essere, quindi, ”uno” con Lui. Sua è l’iniziativa e il progetto perché ciò si realizzi.
3. In Cristo siamo stati riconciliati con Dio
Rom. 5:11 / 2 Cor. 5:18 / Col. 1:20
Cristo è lo strumento che Dio ha previsto per realizzare questa riconciliazione.
4. La morte di Cristo ci riconcilia con Dio
Rom. 5:10 / Col. 1:20
Gesù riporta l’uomo in accordo con Dio, perché vive una vita in totale ubbidienza col Padre, facendo propri tutti i progetti che Lui aveva pianificati per la Sua creatura al momento della creazione. Rifiuta il peccato, cioè muore al peccato, e i principi di autonomia da Dio che lo caratterizza. La morte fisica lo strappa dal mondo della tentazione e dalla possibilità di peccare, cioè di separare la sua volontà da quella del Padre, per cui la riconciliazione del secondo Adamo col Creatore è un fatto compiuto e eterno. Chi riceve lo Spirito di Cristo riceve, così, lo Spirito di riconciliazione con Dio.
5. Siamo riconciliati con Dio, perché Lui non ci imputa i nostri falli
2 Cor. 5:18-19
Dio non cerca la condanna dell’uomo, che pur l’avrebbe meritata con tutte le sue infrazioni alla legge divina, ma vuole la riconciliazione. Non ha sete di vendetta e non punta il dito accusatore sui nostri falli come per esprimere tutto il Suo disprezzo nei nostri confronti e preannunciare l’imminente castigo, ma ci invia lo Spirito di Cristo, il primo uomo a vivere una vita in totale armonia col Padre, perché si restauri quel rapporto interrotto dal peccato e si possa estendere per tutta l’eternità nel Suo Regno.
6. Siamo riconciliati con Dio, perché in Cristo è morto il corpo della carne
Col. 1:19-22
Grazie allo Spirito di Cristo, l’uomo può riconciliarsi col Padre, perché in Lui è stato annullato il potere del peccato, la sostanza del peccato. Questo è il potere della croce, ovvero della rinuncia, rinuncia alla propria autonomia, alla propria autosufficienza, alla ricerca del bene egoistico. In Cristo c’è anche il potere di pensare, sentire e agire come Dio desidera. Questo è il potere della risurrezione, cioè la capacità, assente nell’uomo decaduto, di amare e servire Dio in tutta la Sua volontà. Chi desidera riconciliarsi con Dio, vivere cioè una vita in armonia con la volontà del Padre, ha in Cristo tutte le prerogative per farlo.
7. La riconciliazione è offerta a tutti
Efes. 2:16
La riconciliazione non è una questione limitata a pochi intimi scelti da Dio a Suo piacimento, ma è disponibile per tutti.
8. La riconciliazione deve essere predicata
2 Cor. 5:20
Se il peccato si eredita per via naturale, si tramanda cioè di padre in figlio con il concepimento, lo Spirito di Cristo, o Spirito di riconciliazione, deve essere inviato da Dio. E’ un atto della volontà divina e non umana, anche se Dio ha voluto subordinarlo all’impegno e all’amore che gli uomini salvati profonderanno a favore di quelli che non lo sono ancora. La predicazione della possibile riconciliazione con Dio in Cristo è il primo atto che Dio si aspetta da noi.