DALLA PORNOGRAFIA A CRISTO
Vengo da una famiglia cattolica. Mia mamma era molto devota alla chiesa e insieme ad un gruppo di persone faceva volontariato, dedicandosi a svariate opere parrocchiali. Credeva in Gesù e in Maria e con lei recitavo le preghiere del mattino e della sera.
Alla festa del paese, dedicata a San Mauro, suonavo le campane a festa una settimana prima, portavo nelle famiglie il bollettino parrocchiale e la famiglia cristiana, raccoglievo per le vie del paese cartone, ferro e vetro che vendevo per raccogliere soldi e devolvere tutto il ricavato alle opere parrocchiali, insomma ero proprio devoto alla chiesa cattolica come lo era mia madre.
Nel 1996 mia cognata, rimasta vedova a 40 anni con 3 figli piccoli da mantenere, ogni qualvolta io e mia moglie le facevano visita, mi parlava di una chiesa evangelica che lei da poco frequentava (tra l'altro non sapevo neanche cosa fosse, pensavo ai testimoni di Geova o a quelle sette di cui si sentiva parlare alla tivù). Mi diceva che sentiva la presenza di Gesù e che grazie a Lui aveva la forza per continuare a vivere nonostante quello che era accaduto, superando così quel lutto così grande che in una famiglia avrebbe potuto distruggere i sentimenti della mamma e dei bambini ancora così piccoli.
Un giorno mia cognata mi chiese se volevo andare con lei in questa chiesa evangelica. Le prime volte le dissi sempre di no, poi una domenica, spinto da una voce che mi diceva di andare a vedere cosa facevano in questa chiesa, decisi di andare.
Entrato in questa chiesa (che non era altro che un salone) rimasi un po’ meravigliato perché non c’erano quadri, altare e tutto quello che c'è in una chiesa cattolica. Tra me e me dissi: "Ma dove siamo qua?".
Iniziarono a cantare le lodi. La musica e le parole del primo canto non erano male, io però ero sempre alquanto scettico, ma con il secondo canto mi misi a piangere di gioia perché in quel canto Gesù mi parlò e mi disse questa semplice frase: "Non temere perché Mio sei Tu..." E da quel giorno ho iniziato un nuovo cammino verso il Signore. Non ho mai avuto dei dubbi o pensieri strani relativamente a quello che stavo facendo, perché sentivo vivo dentro il mio cuore la presenza di Gesù.
Dopo qualche tempo anche mia moglie si convertì alla chiesa evangelica. Con lei al mio fianco il percorso cristiano aveva dei momenti di gioia e dei momenti di sconforto, causati dal mio problema che avevo e che purtroppo mi sono trascinato per più di vent'anni.
Questo problema era la dipendenza dalla pornografia. Ero schiavo e dipendente a tal punto che, pur sapendo che guardando certe immagini facevo peccato, non riuscivo a smettere di guardarle.
Avevo dentro di me questi pensieri che mi incitavano a fissare il mio sguardo su di esse, e anche se non volevo farlo, la mia carne lo desiderava. Pensavo: “Ma come è possibile che Gesù dimori dentro di me e io abbia questi desideri incontrollabili”, che tra l'altro mi facevano anche litigare con mia moglie, dandole la colpa di non essere disponibile per me.
Desideravo, infatti, fare cose abbastanza spinte, condizionato da quelle immagini che mi facevano il lavaggio del cervello, e in tutto questo mi chiedevo come fosse possibile che in me abitassero questi pensieri.
Allora il mio pastore, durante un culto, aprì la Bibbia e lesse questo versetto: “Sappiamo infatti che la legge è spirituale; ma io sono carnale, venduto schiavo al peccato. Poiché, ciò che faccio, io non lo capisco: infatti non faccio quello che voglio, ma faccio quello che odio. Ora, se faccio quello che non voglio, ammetto che la legge è buona; allora non sano più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me. Difatti, io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poiché in me si trova il volere, ma il modo di compiere il bene, no. Infatti il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non vaglio, quello faccio. Ora, se io faccio ciò che non voglio, non sono più io che lo compio, ma è il peccata che abita in me. Mi trovo dunque sotto questa legge: quando voglio fare il bene, il male si trova in me. Infatti io mi compiaccio della legge di Dio, secondo l'uomo interiore, ma vedo un'altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente e mi rende prigioniero della legge del peccato che è nelle mie membra. Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Così dunque, io con la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge del peccato" (Romani 7:14-25).
E così capii (grazie al signore Gesù) che il problema era mio e non di mia moglie. Sì perché siamo subito pronti a dire che la colpa è dell'altro, a puntare il dito verso chi è davanti a noi, a dire che "la colpa è sua".
Ma ora posso dire grazie Gesù, perché Tu mi hai fatto capire che questo è un problema mio e che sono io che devo guarire. E un bel giorno, esattamente il 30 aprile 2014 mentre eravamo riuniti in preghiera, io espressi al Signore il desiderio di essere liberato da questa schiavitù, da questa dipendenza, da questo schifo di vita. Volevo conoscere il vero significato della parola AMORE, volevo amare mia moglie e volergli bene così com’era, amarla come il Signore ama noi.
Pregai con gli occhi chiusi e rimasi concentrato sulla figura di Gesù Cristo. In quel momento sentii una presenza maligna che usciva dal mio corpo sospinta dalla forza potente di Gesù. Aprii gli occhi, mi sentivo più leggero, con un peso in meno, ed ero pervaso da un amore immenso verso mia moglie, che in 24 anni di matrimonio non avevo mai percepito.
Oggi non ho alcun desiderio di guardare video espliciti. All’inizio pensavo e mi chiedevo: "Sarà vero tutto questo? Questa libertà quanto durerà?” Avevo delle paure, paura di ricadere ancora nel peccato e di ritornare ancora quello di prima ed io non lo volevo. Man mano che passavano i giorni gustavo la libertà ricevuta e sentivo la presenza del Signore più viva in me.
Non mi sembrava vero, non avevo nessun desiderio di accendere il computer e di cercare in internet video per adulti. Dopo un paio di mesi mi resi conto che
era proprio così, che ero libero. Piangevo di gioia quando ci si riuniva alla preghiera e percepivo un Amore pulito nei confronti di mia moglie.
Credo vivamente che il Signore Gesù mi ha liberato ed ora, a distanza di un anno, posso dire che non ho visto più niente di sconveniente e non ho desiderio alcuno di cercare in internet video per adulti, anzi non mi interessano più e, a chi mi vuole ascoltare, do testimonianza della grazia che ho ricevuto dal Signore Gesù, di quello che il Signore ha fatto per me e se lo ha fatto a me, lo può fare anche a voi, a chiunque abbia dei legami, delle schiavitù, delle paure, delle incertezze, delle incomprensioni.
Questo è quello che il Signore ha voluto fare per me, esattamente come fece a quel cieco alla vasca di Siloe: “Allora chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli dissero: Da' gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore. Quegli rispose: Se sia un peccatore, non lo so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo”. Prima ero schiavo del peccato ed ora sono libero e con le mani chiuse a pugno rivolte verso l’alto, in segno di vittoria, ad alta voce grido: “SONO LIBERO, grazie a Gesù”.